Egitto - Gennaio 2023
23.02.2023 13:53Erano anni che sognavamo di fare la classica crociera sul Nilo (e visitare le piramidi), ma ogni volta ci facevamo frenare dall’alto rischio di attentati in questo meraviglioso paese. Poi ci siamo detti che purtroppo ultimamente andare a Parigi (ci viviamo a 35 kilometri) non sia molto differente, quindi abbiamo preso il “coraggio a due mani” e abbiamo deciso di prenotare!
Vista la difficoltà della destinazione questa volta abbiamo deciso di prenotare un classico pacchetto all inclusive per 9 notti (voli, crociera, hotel al Cairo, pensione completa, pacchetto Toutankhamon con 10 escursioni, guida sul posto e assicurazione) con Leclerc Voyages che a sua volta si appoggia a Travel Evasion per l’organizzazione finale (ma siamo sicuri che anche in Italia trovate varie agenzie che organizzano questi viaggi): in totale per noi due abbiamo pagato 2.608€ (prenotato inizio settembre per una partenza il 14 gennaio).
I voli (andata per Luxor e ritorno dal Cairo) sarebbero stati assicurati da Transavia, la compagnia low-cost di Air France, con un bagaglio in stiva di 20kg a persona incluso. Mentre il volo interno fra Luxor e il Cairo da Air Cairo, la compagnia low-cost di Egyptair (sempre con bagagli di 20kg inclusi).
L’unica cosa supplementare che abbiamo prenotato è stato il parcheggio all’aeroporto di Orly, direttamente con il sito ADP: per 10 giorni abbiamo pagato 189,71€. Purtroppo a Orly non c’è molta concorrenza e i prezzi sono abbastanza alti, ma la comodità di avere la macchina quando si torna, soprattutto tardi, non ha prezzo!
In pratica non avevamo più nulla da organizzare, quindi salvo aver preso delle guide cartacee che ci avrebbero aiutato un po’ con i nomi o per “ripassare” dopo le visite non avevamo altro da fare che aspettare la data di partenza! Le guide che avevamo con noi erano la Routard dell’Egitto, la Verde Michelin Crociera su Nilo come la Futé Crociera sul Nilo (tutte in francese).
Abbiamo poi proposto la crociera a una coppia di cari amici (con cui abbiamo già fatto molti viaggi): hanno accettato con grande entusiasmo visto che era anche un loro sogno (anche se Italiani, quindi si sarebbero ritrovati in un gruppo di Francesi con guida francofona, ma lei parla molto bene francese, quindi avrebbe fatto da “interprete” per il marito).
Per quanto riguarda invece i soldi l’agenzia ci ha detto di non cambiarli in anticipo ma di ritirarli direttamente a un bancomat una volta sul posto. Per informazione la moneta locale è la Lira Egiziana (EGP) e con un euro si hanno circa 32 lire.
E quindi abbiamo aspettato pazientemente il giorno della partenza. Trovate qui sotto il diario di questa stupenda crociera.
Sabato 14 Gennaio 2023
Arriviamo a Orly tranquillamente verso le 8,00 del mattino (aereo previsto alle 11,30), parcheggiamo la macchina e ci avviamo verso il Terminal 3 al livello delle partenze: c’è tanta gente malgrado le vacanze scolastiche siano terminate oramai un po’ ovunque.
Proviamo a fare il check-in alle macchinette automatiche, ma essendo parte di un gruppo non ci riusciamo e nel frattempo ci ritroviamo anche con i nostri amici che sono arrivati da Pisa la sera prima e hanno dormito in un hotel qui in aeroporto. Ci dirottano quindi verso il check-in classico con una persona “vera”.
Fatto il check-in passiamo rapidamente i controlli di sicurezza e in un Monop prendiamo due bottigliette d’acqua per 5,60€ (sempre cari gli aeroporti) e in un Relay H due caffè per 3,60€ (in proporzione neanche troppo cari).
Passiamo poi rapidamente la frontiera con il PARAFE e poi aspettiamo l’imbarco chiaccherando con i nostri amici che non vedevamo dalla scorsa estate. L’imbarco si fa con dei bus che ci portano all’aereo che è parcheggiato dall’altra parte dell’aeroporto.
Alla fine decolliamo con circa 40 minuti di ritardo. Il volo è abbastanza tranquillo e sorvoliamo tutti i Balcani e il Mediterraneo prima di arrivare in Egitto. Gli steward sono molto simpatici e gentili. Per pranzo mangiamo dei tramezzini che avevamo comprato il giorno prima al supermercato (anche per i nostri amici) e dei biscotti a cui aggiungiamo due caffè e un’ottima mini tavoletta di cioccolata fondente (7,50€ le tre cose).
Malgrado il ritardo alla partenza atterriamo in orario alle 17,25 a Luxor. Fa un certo effetto atterrare praticamente in mezzo al deserto. È il tramonto: il tempo di scendere dall’aereo per salire sul bus che ci porta al terminal e rapidamente cala la notte.
Scendendo ci viene fornito un talloncino da riempire con i nostri dati che dovremo consegnare al passaggio della frontiera. Una volta nel terminal e prima del passaggio c’è già qualcuno di Travel Evasion (e di altre agenzie, ma il grosso delle persone che sbarcano sono con Travel Evasion) che si assicura che abbiamo tutti i documenti e di aver riempito correttamente il talloncino. Poi passiamo rapidamente la dogana con il visto apposto sul passaporto.
I bagagli sono già sul nastro, quindi li recuperiamo rapidamente e sembra che per uscire debbano ripassare sotto lo scanner, solo che si forma una lunga fila (deve essere arrivato anche un altro aereo nel frattempo), quindi ci fanno passare tutti senza controllo...
Fuori dell’aeroporto troviamo quattro guide con la lista dei nostri nomi: noi siamo con la quarta, che appone sui nostri bagagli un’etichetta con il numero della nostra cabina, la 227. Poi andiamo verso la navetta che ci porterà al battello evitando facchini improvvisati che si propongono di portarci le valigie.
I nostri amici invece sono con un’altra guida su un’altra navetta, una volta sulla nave speriamo di poterci riunire con loro. La loro navetta parte prima della nostra, in quanto a Sarah (la nostra guida) non tornano i conti: alla fine una coppia era su due liste ed è già partita con un altro gruppo e navetta. Paghiamo 65€ a persona (25 per il visto e 40 per le spese di servizio sul battello). Qualcuno del gruppo non aveva capito che bisognava pagare (anche se ben specificato sulla prenotazione) e mugugna un po’.
In circa 20 minuti siamo al battello (il Da Vinci), ma certo le strade che abbiamo attraversato denotano comunque una grande povertà, malgrado siamo a Luxor con enormi potenzialità di turismo e l’Egitto sia le terza potenza economica dell’Africa.
Ci ritroviamo nel salone bar del battello e riusciamo a far integrare i nostri amici nel gruppo di Sarah, lasciando quello di Nanou (e alla fine della vacanza non possiamo che essere felici della fortuna che abbiamo avuto con questo scambio e non il contrario, noi che integravamo il gruppo di Nanou). Sarah già durante il percorso per il battello ci aveva spiegato qualcosa sullo svolgimento della crociera e qui al salone ci dà altre informazioni (soprattutto sugli orari dei pasti). Finalmente raggiungiamo la nostra cabina dove troviamo le nostre valigie: tutto sommato spaziosa e pulita anche se un po’ “vintage”.
Alla reception paghiamo 60€ a persona per avere il forfait bevande (escluse le bevande alcoliche) e ci appongono un braccialetto rosso a prova del pagamento e 30€ per avere il wi-fi per due cellulari quando siamo sulla nave.
Andiamo poi a cena al ristorante, dove fanno un po’ di confusione con i tavoli (dovuta anche al cambiamento di gruppo dei nostri amici): alla fine ci ritroviamo su un tavolo di otto persone che condividiamo con due coppie di amici (come noi, ma loro già pensionati). Per questa prima cena (non a buffet come il resto della crociera in quanto non sono arrivati ancora tutti gli ospiti) ci servono una vellutata di verdure, pollo grigliato con riso e verdure (quelle crude non le ha toccate nessuno per evitare spiacevoli conseguenze), salsa di sesamo (eccellente), un dolce di pan di spagna e panna e acqua minerale. Tutto molto buono.
Facciamo poi una passeggiata sul ponte superiore esterno: siamo la terza di cinque navi affiancate e in effetti per accedere alla nostra nave abbiamo dovuto attraversarne due partendo dal molo. In più le due che abbiamo attraversato erano in pratica navi-fantasma in disuso!
Prima di rientrare in cabina e disfare le valigie prendiamo due thè al bar. E poi a letto stanchi ma contenti di essere sul Nilo! E domani cominceremo le visite dei templi.
Domenica 15 Gennaio 2023
La notte passa tranquilla, malgrado il materasso sia duro quasi da far sembrare di dormire sul pavimento! Andiamo a fare colazione al ristorante: a buffet e con ampia scelta.
Dopo colazione al ristorante abbiamo una mini-riunione con Sarah e il resto del gruppo. Sarah ci illustra il programma della crociera con le varie escursioni e ci propone delle escursioni supplementari rispetto a quelle già incluse nel nostro pacchetto. Decidiamo quindi di aggiungere la visita all’imperdibile Abu Simbel, alla Valle dei Re, la mongolfiera a Luxor, la visita al villaggio nubiano in feluca e scambiamo la Valle degli Artigiani con il Tempio di Hatshepsut. Il tutto per 315€ in più a persona.
Alle 10,30 abbiamo appuntamento alla reception per la prima escursione della vacanza: il Tempio di Karnak. Scendendo ci danno una tessera che dovremo riconsegnare risalendo a bordo per essere sicuri che ci siamo tutti prima di salpare per altre tappe (sarà così quando la nave in seguito riparte).
In circa 20 minuti con un bus solo per noi, “les Sarah”, nel traffico caotico di Luxor raggiungiamo il tempio. Per accedere passiamo due volte il metal detector (che sarà uno dei nostri più “fedeli compagni” durante queste vacanze).
E poi la magia opera immediatamente: il tempio, anzi l’enorme complesso, è eccezionale e Sarah si rivela immediatamente una guida eccellente! In effetti ha un vocabolario francese egregio (sapendo soprattutto che non è mai uscita dall’Egitto), un bagaglio culturale enorme, una chiarezza nelle spiegazioni invidiabile e una simpatia e cortesia ineguagliabili, rendendo la visita ancor più interessante e gradevole (e con un gruppo che la segue e l’ascolta compatto).
Alla fine di ogni visita Sarah ci lascia sempre del tempo libero per vagare nei luoghi visitati e fare fotografie tranquillamente senza dover correrle dietro o rischiando di perdere una parte delle spiegazioni: strategia vincente che permette di gustare a pieno ogni escursione.
Verso le 13,30 ripartiamo immergendoci nel traffico di Luxor per tornare al battello dove alle 14,00 pranziamo a buffet: sempre eccellente. Verso la fine del pranzo il battello salpa lasciando Luxor e dirigendosi verso sud proprio mentre prendiamo il caffè (bevibile) al bar.
Poi ci mettiamo sul ponte superiore esterno a goderci il panorama del Nilo e il numero incredibile di battelli da crociera che lo solcano (sia verso sud sia verso nord) suonandosi ogni volta che si incrociano. Alle 16,00 servono (gratuitamente) del tè con del plumcake: gradevole sorseggiarlo godendosi questo panorama.
Rientriamo poi al bar interno perché inizia a essere fresco (siamo comunque a gennaio) e prendiamo quattro cocktail analcolici ammirando un tramonto strepitoso. Decidiamo quindi di scendere in cabina per riposarci aspettando l’ora di cena (fermandoci prima al negozio per prendere già qualche souvenir).
Prima di cena al salone facciamo quattro chiacchiere con i nostri amici e poi ritroviamo i nostri simpatici commensali al tavolo del ristorante assegnatoci per la cena: buffet sempre molto vario e buono.
Dopo cena andiamo al bar per prendere un tè con i nostri amici chiacchierando con la musica da ballo in sottofondo che arriva dal salone. E poi si torna in cabina per la notte.
Lunedì 16 Gennaio 2023
Notte tranquilla, ma ci svegliamo verso le 4,00 quando attracchiamo a Edfu. L’attesa per l’acqua calda in cabina è lunga (spesso lo sarà la mattina presto), ma alla fine arriva anche se se ne spreca molta nell’attesa.
Dopo la solita buona colazione a buffet cambiamo alla reception 20€ per 600EGP (lira egiziana).
Alle 9,15 invece scendiamo dal battello e in calesse si parte per l’unica attrazione di questa cittadina, il Tempio di Edfu. La passeggiata in calesse ci lascia qualche trauma: il cavallo è magrissimo e vederlo frustare per farlo andare avanti ci fa male, il calesse diciamo che non è proprio nuovo e confortevole, la parte della città che si attraversa è veramente disastrata (sia le strade sia gli edifici), il traffico è comunque incredibile e caotico e in tutta la città si sente uno strano odore persistente.
Una volta arrivati lasciamo comunque 50EGP di mancia al cocchiere malgrado Sarah ci avesse detto che fossero già stati pagati. E una volta riuniti col resto del gruppo ci rendiamo conto che l’esperienza del calesse è stata per tutti negativa (una delle poche cose negative di queste vacanze).
Per accedere al tempio bisogna attraversare una sorta di suq dove si è assaliti a ogni passo dai venditori che cercano di rifilarti i loro souvenir. Il tempio comunque è meraviglioso (e diverso da Karnak) e tutto sommato la tappa ne vale la pena. Sarah ancora una volta efficace e bravissima.
All’uscita si attraversa di nuovo la sorta di suq. Purtroppo sarà così all’uscita di ogni tempio che visiteremo: passaggio obbligatorio per il suq del tempio con tentativo di vendita costante e appiccicoso.
Ci avevano detto di memorizzare il numero del calesse in quanto sarebbe stato lo stesso a riportarci al battello, ma quando arriviamo al piazzale dove sono i calessi vediamo il nostro che riparte con altre persone! Quindi cambiamo calesse, ma la situazione è la stessa: cavallo magro, traffico caotico e città disastrata. Lasciamo altre 50EGP di mancia anche a questo cocchiere. Ma ci ripromettiamo, se possibile, di non montare più su un calesse (e non solo in Egitto)!
Rientrati sul battello abbiamo una riunione nel salone per presentarci i gioielli a forma di cartucce egiziane e sapere se siamo interessati a ordinarne come souvenir. Decidiamo di prendere un braccialetto da uomo con il nome in geroglifici e un pendaglio da donna con dei simboli portafortuna per 100€ (entrambi in argento) che pagheremo alla consegna fra un paio di giorni.
Poi il solito pranzo a buffet eccellente dove scopriamo che i nostri simpaticissimi commensali vivono in Bretagna. Nel frattempo il battello salpa di nuovo verso sud.
Dopo pranzo prendiamo il caffé al bar e poi saliamo sul ponte esterno a goderci il bel sole e lo stupendo paesaggio del Nilo. Alle 16,00 di nuovo tè con pasticcini offerto sul ponte esterno.
Verso le 18,00 il battello attracca alla cittadina di Kom Ombo. E alle 19,00 partiamo alla scoperta in notturna del suo stupendo tempio che è proprio sul Nilo a pochi passi dal nostro battello (sempre evitando venditori di ogni tipo sul piccolo percorso da fare).
Una volta al tempio a Sarah non tornano i conti: mancano due persone! Chiama il battello e in effetti la coppia di ragazzi giovani del gruppo è ancora in cabina. Sarah ci fa entrare e va loro incontro per dargli i biglietti. Quando arrivano ci rendiamo conto che qualcosa non va: hanno entrambi gli occhiali da sole (è notte!), si ignorano e lei piange con grossi singhiozzi. Situazione difficile anche perché ci siamo tutti appena conosciuti, quindi chiederle se va tutto bene sembra più un’indelicatezza che una vera preoccupazione.
In ogni caso la visita del tempio di sera con delle illuminazioni fantastiche si rivela di una bellezza sconvolgente, malgrado ci siano molti gruppi e in alcune occasioni si debba quasi fare la fila per ammirare alcune parti del tempio. Per fortuna verso la fine ci sono meno gruppi e riusciamo a goderci meglio cotanta bellezza!
Uscendo si visita un piccolo museo dedicato ai coccodrilli imbalsamati qui trovati: il Crocodile Museum. In effetti il coccodrillo del Nilo è un animale venerato da queste parti fin dall’antichità.
Rientriamo sul battello e andiamo a cena (sempre ottimo buffet). Nel frattempo il battello riparte verso sud. Poi prendiamo della camomilla al bar prima di tornare in cabina per la notte: domattina sveglia alle 5,00 ad Assuan in quanto la prima escursione parte alle 6,30!
Martedì 17 Gennaio 2023
Nella notte si è passati alla chiusa di Esna, ma noi non ce ne siamo accorti in quanto dormivamo tranquillamente.
Sveglia in effetti alle 5,00, colazione rapida e poi partenza alle 6,30 per la Grande Diga di Assuan con metà del gruppo (tutti quelli che avevano l’escursione già inclusa). Molto bella, soprattutto l’enorme lago che si è formato: impressionante.
In una profumeria artigianale raggiungiamo in seguito il resto del gruppo. Molto interessante la spiegazione, ma noi personalmente alla fine non prendiamo nulla, né profumi né oli essenziali.
Riprendiamo il bus e raggiungiamo l’imbarco per andare a visitare un altro tempio, questa volta è quello di Philae che raggiungiamo in pochi minuti di navigazione su una tipica barchetta del luogo.
Il tempio è meraviglioso e ha una storia abbastanza particolare. In effetti si trovava su un’isola in uno specchio d’acqua fra le due dighe di Assuan: quella grande che abbiamo visitato stamattina costruita negli anni 60 e quella più piccola e “vecchia” costruita precedentemente dagli Inglesi. Ebbene in seguito alla costruzione di quest’ultima il tempio era sommerso regolarmente dall’acqua, quindi alla fine degli anni 70 l’UNESCO ha deciso di spostarlo pietra per pietra e ricostruirlo su un’isola più elevata. E noi non possiamo che esserne felici perché perdere una meraviglia del genere sarebbe stato un atto criminale!
Rientriamo quindi sul battello per il solito eccellente pranzo a buffet. Poi vicino al battello saliamo su una delle tipiche imbarcazioni che si incrociano sul Nilo (soprattutto qui ad Assuan): una feluca. Quindi si parte per una piccola crociera sul Nilo spinti dal vento con tanto di souvenir in vendita (e dei bambini seduti su delle tavole da surf si attaccano alla feluca cantando canzoni in francese e inglese per avere qualche lira in cambio).
Passiamo poi direttamente dalla feluca a una barca a motore (come quella per Philae) che ci fa continuare la mini-crociera sul Nilo facendoci ammirare le bellezze del suo paesaggio. Passiamo anche sotto l’imponente tomba de l’Aga Khan III e della sua bella villa.
La barca fa una prima fermata all’altezza di un gruppo di dromedari: chi vuole può fare una piccola passeggiata a dorso di questi animali (inclusa nell’escursione), noi non siamo del tutto convinti quindi non andiamo.
Una volta il resto del gruppo risalito in barca andiamo a fare la visita di una casa nubiana: un po’ di delusione in quanto pensavamo di visitare un vero villaggio con delle belle case, invece la casa è isolata e quasi fatiscente. E in una specie di gabbia c’è un coccodrillo, in quanto per i Nubiani questi animali portano fortuna. Ma la gabbia oramai è piccola e il coccodrillo ci fa soprattutto pena. Sarah ci spiega che li prendono quando sono piccoli e poi quando iniziano a essere troppo grandi (come in questo caso) li liberano nel lago Nasser (ma questa tradizione inizia a essere un problema per il sovraffollamento di coccodrilli nel lago).
Vicino la casa c’è una duna abbastanza alta: i più temerari possono prendere degli snowboard, salire sulla duna a piedi (la parte più faticosa) e riscendere dalla duna con lo snowboard ai piedi! La coppia giovane (che proprio qui sembrano essersi riappacificati) e un altro membro del gruppo ci provano: faticosa la salita e la discesa alla fine neanche troppo bella! Poi tè e caffé serviti sotto una tenda vista Nilo.
Rientriamo quindi al battello che oramai è notte, passando sotto il celebre e stupendo hotel Old Cataract (dove sono state girate alcune scene del celebre film Assassinio sul Nilo). Una volta scesi per rientrare sul battello dobbiamo fare qualche acrobazia sul molo, ma alla fine ce la facciamo.
Prima di cena sul battello assistiamo, bevendo un cocktail (alcolico, quindi 250EGP), a un simpatico spettacolo del popolo nubiano. Poi solita buona cena a buffet e a nanna immediatamente: domattina (anzi stanotte) la sveglia per l’escursione è all’1,30!
Mercoledì 18 Gennaio 2023
Come anticipato sveglia in piena notte! La sala colazione in teoria è aperta, ma non abbiamo molta fame. Ci forziamo prendendo un caffè e uno yogurt. E ci facciamo dei panini da portare via da mangiare se e quando ci verrà fame in seguito.
Questa sveglia da definire quasi disumana è dovuta all’escursione per il Tempio di Abu Simbel. In effetti questo tempio si trova circa 300km a sud di Assuan sulle rive del lago Nasser. La strada che porta ad Abu Simbel è chiusa dalle 17,00 alle 5,00, ma l’agenzia (insieme ad altre) ha pagato un pass per poter partire e fare la strada di notte in modo da essere al tempio all’alba.
Siamo quindi otto bus (non pieni, ciascuno con un gruppo sopra, noi per sempio siamo poco più di venti) a percorrere la strada di notte sotto un cielo stellato incredibile.
Arriviamo al tempio che in effetti comincia fare un po’ di luce. Accediamo alla zona archeologica e Sarah, come sempre, ci spiega tutto in maniera impeccabile, giusto in tempo per goderci lo spettacolo magico dell’alba che colora le pietre di questo tempio di un arancione incredibile. Ne valeva veramente la pena!
Anche questo tempio, come Philae, è stato smontato pietra per pietra e ricostruito più in alto in quanto dopo la costruzione della grande diga di Assuan e la formazione del lago Nasser sarebbe stato sommerso dalle acque. In più essendo il tempio incastonato nella roccia, qui è stata riprodotta artificialmente per poter avere lo stesso effetto della posizione originale: impressionante!
A un bancomat fuori il tempio prendiamo (con l’aiuto di Sarah) 2.000EGP (circa 70€) e per raggiungere il bus dobbiamo attraversare il solito e interminabile suq, evitando tutti i vari venditori.
Riprendiamo il bus (mangiando i panini) e ripercorriamo la strada alla luce del giorno: strada che attraversa il deserto del Sahara, molto bello. Ma comunque sei ore di strada per circa un’oretta di visita sono molte, ma il tempio è eccezionale (sarà una delle cose che preferiremo della vacanza) e in effetti visitarlo all’alba e con poca gente non ha prezzo (ripartendo e sulla strada abbiamo incrociato moltissimi bus che arrivavano, rendendo la visita, immaginiamo, meno magica).
Una volta tornati sul battello andiamo al bar a prendere un cappuccino per svegliarci un po’ e nel frattempo il battello riparte in direzione nord per tornare a Luxor. Pranziamo come sempre in maniera egregia e al bar questa volta prendiamo due caffè lunghi e poi direzione cabina per un po’ di meritato riposo!
Dopo il riposo risaliamo sul ponte esterno dove prendiamo due cocktail analcolici prima e verso le 16,00 il solito tè con pasticcini, il tutto condito da un bel sole caldo, ma non asfissiante.
Al salone abbiamo in seguito appuntamento con Sarah e il nostro gruppo per una mini riunione in cui ci spiega lo svolgersi delle prossime due giornate, annunciandoci quindi ancora delle levatacce! Segue uno spettacolino con persone in maschera (tema antico Egitto) con lotteria, un cocktail alcolico (180EGP) e poi solita cena a buffet: questa volta solo con buone proposte di cucina locale.
Dopodiché andiamo al bar a prendere della camomilla e poi a letto, visto che domani ci si sveglia alle 5,20! Prima di addormentarci passiamo di nuovo la chiusa a Esna.
Giovedì 19 Gennaio 2023
Ancora una sveglia all’alba, alle 5,20! Facciamo colazione e poi partenza in bus per le escursioni della mattina qui a Luxor, dove siamo arrivati in nottata (stesso approdo e sempre i due battelli fantasma da attraversare per salire e/o scendere dal nostro).
Scendendo vediamo in lontananza, dall’altra parte del Nilo, le mongolfiere in volo: domani sarà il nostro turno!
Saliamo sul bus e attraversiamo il Nilo per andare sulla riva sinistra in quella che un tempo era Tebe. La prima tappa sono i Colossi di Memnone: per essere grossi sono grossi e imponenti! Una volta uno di loro in particolari condizioni emetteva un suono, quasi una canzone, ma da quando c’è stato un terremoto che li ha danneggiati non si assiste più a questo fenomeno.
Riprendiamo il bus e lungo una strada con uno stupendo paesaggio quasi lunare raggiungiamo la mitica Valle dei Re. Una volta nel sito una macchina elettrica ci accompagna alla base del sentiero che porta a tutte le tombe. Sarah (che scopriamo in realtà chiamarsi Sahar, “alba”) come sempre ci spiega egregiamente questo sito con le sue numerose tombe reali. Poi il nostro biglietto ci dà accesso a tre tombe a scelta e seguendo un po’ i suggerimenti di Sarah entriamo in quella della regina Tausert (spettacolare, con colori magnifici), in quella di Ramses IV e in quella di Ramses IX (molto belle anche queste due).
Ripartiamo e facciamo una sosta in una fabbrica artigianale di prodotti in pietra (alabastro, granito di tutti i colori e altri tipi di pietra): alla fine spuntiamo quattro scarabei portafortuna per 25€ (invece di 40€), sì perché qui in Egitto bisogna sempre mercanteggiare quando si vuol comprare qualcosa (e noi non siamo molto bravi in questo, ma grazie all’intervento di Sarah siamo riusciti a far abbassare il prezzo).
Riprendiamo il bus e arriviamo al magnifico Tempio di Hatshepsut: differente da tutti quelli che abbiamo visitato finora in quanto disposto su tre piani con file di colonne a slanciarlo (e incastonato anche lui nella montagna, un po’ come Abu Simbel). Stupendo!
Ripartiamo e arriviamo ancora in un altro splendido tempio, quello di Habu (o Ramses III): una bellissima sorpresa con varie parti ancora colorate che ti fa sentire ancor più vivo questo posto.
E poi nell’indisciplinato traffico di Luxor (non so quante volte abbiamo rischiato un incidente che per miracolo non si è prodotto) rientriamo al battello per il solito ottimo pranzo verso le 13,30.
Decidiamo di saltare l’escursione del pomeriggio: in parte perché siamo stanchi e vogliamo riposarci, in parte (soprattutto) perché dopo una visita in un negozio di produzione di papiri è prevista un’altra passeggiata in calesse (per di più nella Luxor “popolare”) e a noi onestamente proprio non interessa. Quindi avvertiamo Sarah della nostra assenza (che ci dice che non c’è problema).
Dopo pranzo prendiamo il caffè insieme ai nostri amici, poi loro partono per l’escursione col resto del gruppo e noi andiamo a riposarci in cabina. Poi aspettando il rientro del gruppo saliamo sul ponte esterno dove prendiamo un cocktail analcolico e ci riposiamo al sole. Recuperiamo le cartucce al negozio: bellissime!
Quando il resto del gruppo torna capiamo che abbiamo fatto bene a non andare: dai loro racconti non ci sembra proprio di aver perso gran cosa!
Prima di cena al salone c’è uno spettacolo con prima una ragazza che balla la danza del ventre (ma non ci sembra particolarmente brava) seguita da un derviscio che si scatena nella loro tipica danza roteando su se stesso con un largo vestito a campana: lui è molto bravo!
Poi la solita ottima cena a buffet seguita da camomille al bar e poi a letto presto: domattina sveglia prima dell’alba per il volo in mongolfiera!
Venerdì 20 Gennaio 2023
Sveglia alle 4,15. Dopo un caffè rapido al bar col resto del gruppo assonnato (tranne i nostri amici che hanno deciso di non fare quest’esperienza) alla reception troviamo un ragazzo della società delle mongolfiere a cui un’assonnata Sarah (lei però poi torna a dormire) ci affida.
Prendiamo il bus che parte contromano per un tratto della strada (per fortuna è l’alba e non c’è traffico!) per portarci al centro di Luxor sulle rive del Nilo. Qui prendiamo una barchetta di quelle tradizionali a motore per andare sull’altra sponda (nel breve tratto ci offrono caffè e mini-brioche e ci spiegano la posizione da assumere all’atterraggio della mongolfiera). Arrivati dall’altra parte saliamo su un mini-van e in convoglio raggiungiamo in pochi minuti la “pista di decollo”.
Arrivando siamo impressionati dal numero di mini-van parcheggiati. Sul terreno stanno già gonfiando molte mongolfiere e ci sono già molti gruppi pronti a partire. Una volta che la prima parte di mongolfiere si libra in volo (già uno spettacolo per noi che restiamo ancora a terra) portano rapidamente i cesti da attaccare alle altre mongolfiere che stanno gonfiando di nuovo. E fra queste c’è anche la nostra!
Il cesto è grande e conterrà tutte e venti le persone del nostro gruppo più il “pilota”, ma ne abbiamo viste anche di più grandi fra quelle che sono partite prima di noi! La mongolfiera finisce di essere gonfiata e ai quattro angoli saliamo a gruppetti di cinque e poi vengono staccati “gli ormeggi” e la mongolfiera comincia a salire, lentamente ma decisamente.
Proprio mentre “decolliamo” anche il sole sorge, rendendo il tutto ancor più magico ed emozionante! Durante il nostro volo di una ventina di minuti abbondanti passiamo sopra a certi monumenti che abbiamo visitato ieri, come il Tempio di Hatshepsut, quello di Habu o i Colossi de Memnone (più altri che non avevamo visitato).
La mongolfiera in un silenzio irreale interrotto solo di tanto in tanto quando il pilota accende la fiamma per salire (o scendere) sale fino a 500 metri di altezza e godiamo di un panorama incredibile e indimenticabile. Poi lentamente e tranquillamente atterriamo in un campo di calcare: con il van ci hanno seguito fin qui e ci riportano al battello per il resto della giornata. Sarà un’esperienza indimenticabile e meravigliosa (anche se dei bagni alla partenza sarebbero stati graditi!).
Una volta rientrati sul battello andiamo a fare colazione con i nostri amici augurando buon compleanno alla nostra amica: per lei sarà un compleanno indimenticabile festeggiato a Luxor!
Alle 9,30 ritroviamo Sarah e una parte del gruppo con cui andiamo a visitare il Tempio di Luxor, proprio in pieno centro della città. Il tempio è in pratica il gemello di quello di Karnak che avevamo visitato il primo giorno e unito a quest’ultimo da un lungo viale monumentale con due lunghe file di statue di arieti ai suoi lati. Ancora una volta un tempio di una rara bellezza e imponenza.
Una volta rientrati aspettando il pranzo prendiamo sul ponte esterno del carcadè all’hibiscus, ma all’ombra perché il sole comincia a picchiare. Arriva l’ora di pranzo seguita dal caffè al bar.
Dopodiché noi rientriamo in cabina a riposare visto che domattina ci si sveglia ancora presto per volare nella capitale per gli ultimi giorni. I nostri amici invece approfittano della navetta messa a disposizione (10€ a persona) per andare a visitare il Museo di Luxor (ci diranno poi che il museo apriva alle 17,00 dovendo quindi visitare anche il suq: assolutamente nessun rimpianto da parte nostra!).
Aspettando il rientro dei nostri amici ci prendiamo due cocktail analcolici chiacchierando col resto del gruppo che non è andato in centro a Luxor.
Rifacciamo in seguito le valigie e paghiamo gli extra: 822,49EGP (circa 25€) per tre cocktail alcolici e qualche indumento spedito in pulitura questa mattina e lasciamo due buste con la mancia per Hassan (il cameriere che era assegnato al nostro tavolo al ristorante, presente sempre dalla colazione alla cena passando per il pranzo) e per Ramez, cameriere gentilissimo del bar che ci ha servito molto spesso.
Verso le 19,00 di nuovo nel salone per due chiacchiere con i nostri amici e poi l’ultima cena a buffet qui sulla nave. Ogni volta che c’è stato un compleanno da festeggiare (ben tre nel nostro gruppo per esempio) dalla cucina partivano cantando nella loro lingua, ballando col festeggiato e con una torta speciale: la nostra amica ha quindi avuto il suo “momento di gloria”. E i nostri commensali le hanno anche fatto un pensierino.
Poi a nanna che domani si parte ancora una volta prestissimo!
Sabato 21 Gennaio 2023
Sveglia alle 4,00! Colazione frugale in quanto ancora assonnati. Lasciamo le valigie fuori la cabina e diamo una mancia ai due ragazzi che se ne sono occupati durante tutta la crociera (con delle incredibili sculture a forma di animale fatte con gli asciugamani ogni mattina). Alle 5,00 saliamo sul bus che ci porta in aeroporto con un cestino per la colazione a testa (ma in realtà è così copioso che ne bastava uno in due!).
Per accedere all’aeroporto si passa subito un controllo di sicurezza. Poi andiamo al check-in e una volta avute le carte d’imbarco si passa un secondo controllo di sicurezza per accedere ai gate!
L’aereo è in orario, il volo abbastanza tranquillo e corto (e malgrado sia una low-cost ci servono dell’acqua e delle noccioline). Sorvoliamo di nuovo il Sahara e atterrando passiamo sopra delle piramidi! Ma la cosa che più salta all’occhio atterrando al Cairo è l’incredibile nube di smog che aleggia sulla città!
Recuperiamo le valigie e con Sarah e l’addetto di Travel Evasion andiamo al bus. Aspettiamo un po’ perché una persona del gruppo ha avuto la valigia rotta (ma purtroppo per lei senza alcun rimborso per il danno).
Ci immergiamo quindi nel traffico incredibile di questa megalopoli: se a Luxor il traffico ci era sembrato caotico e senza regole non avevavmo ancora visto quello del Cairo! Impressionante! Per fortuna non siamo noi a doverci guidare! Abbiamo capito una cosa: il clacson è fondamentale nella guida in Egitto, ma qui al Cairo ancor di più!
Arriviamo quindi alla Citatdella di Saladino: molto bella e ben tenuta. All’interno della Cittadella c’è la Moschea di Muhammad Alì. Sarah si rivela ancora una volta una guida preziosa, spiegandoci chiaramente la moschea e i riti musulmani che si svolgono all’interno delle moschee (e in generale anche al di fuori): veramente un valore aggiunto la nostra guida. Dalla terrazza fuori la moschea si ha una vista panoramica sulla città (e il suo inquinamento).
Riprendiamo il bus e arriviamo su una nave ormeggiata sul Nilo, la Blue Nile (9A Saray, Zamalek, Cairo Governorate 11211) che ospita vari ristoranti, fra cui il Lessa Faker dove andiamo a pranzare: ancora una volta un buffet di cibo locale, ma decisamente di livello inferiore paragonato a quello che avevamo sul battello della crociera.
Risaliamo sul bus e in pochi minuti dall’altra parte del Nilo arriviamo al Museo Egizio del Cairo. In teoria doveva aprire una nuova e più grande sede vicino le piramidi, ma i lavori sono in ritardo e quindi per ora si visita ancora il “vecchio museo”. Proprio perché devono aprire la nuova sede a noi sembra un po’ dismesso, quasi un magazzino. Ma grazie a Sarah riusciamo a vedere i pezzi più importanti: come il tesoro di Tutankhamon, il busto di Nefertiti, i monumenti funerari di Tuia e Yuya e molti altri pezzi di gran pregio.
Praticamente tutti distrutti dalla stanchezza che comincia decisamente a farsi sentire risaliamo sul bus che in un’ora circa ci porta all’hotel che ci ospiterà per queste ultime due notti in Egitto: il Movenpick Cairo Media City. Albergo molto bello, quasi un villaggio turistico da passarci una settimana in pieno relax con le sue tantissime piscine.
Il check-in invece è un po’ confusionario. Alla fine raggiungiamo la nostra camera, bella, ampia e pulita, ma con due letti separati invece che di uno matrimoniale: la voglia di tornare alla reception e chiedere di cambiare camera ci passa per la fatica, quindi ci teniamo la camera (in più i nostri amici sono nella camera accanto).
Verso le 19,30 andiamo a cenare al Biba’s restaurant, uno dei ristoranti dell’hotel: un buffet molto buono con ampia scelta. Ma il personale è un po’ brusco e rimpiangiamo il nostro Hassan!
E poi stanchissimi torniamo in camera per passare la notte.
Domenica 22 Gennaio 2023
Oggi sveglia più “umana”: alle 7,00! Colazione a buffet allo stesso ristorante della cena con molta scelta: ma l’organizzazione lascia un po’ a desiderare (e anche le gentilezza del personale).
Nella hall ritroviamo Sarah (che ha dormito a casa sua): paghiamo 30€ a persona per aggiungere un’escursione per domani (pranzo incluso), altrimenti saremmo dovuti restare in hotel fino a mezzogiorno senza fare nulla (e senza pranzo).
E poi in bus verso un altro dei momenti forti di queste vacanze: le Piramidi di Giza! Sarah ci dice di fare ancora più attenzione alle nostre cose qui in quanto c’è ancor più gente e confusione.
Entriamo nel sito e davanti a noi si staglia subito la più grande delle tre piramidi, quella di Cheope! Per 440EGP a persona si può accedere al suo interno. Noi decidiamo di non andare in quanto uno di noi è claustrofobico e Sarah lo sconsiglia vivamente a chi soffre di questa fobia. Circa la metà del gruppo invece decide di entrare (inclusi i nostri amici).
Mentre Sarah ci stava dando informazioni sulle piramidi si è avvicinato un membro del gruppo di Nanou (l’altra guida) avvertendoci che era svenuta. Sarah corre immediatamente in suo aiuto, così come un membro del nostro gruppo in quanto medico: si è trattato solo di un abbassamento di pressione, probabilmente dovuto allo stress di gestire il suo gruppo che scopriamo non essere così unito e simpatico come il nostro. Per fortuna di Nanou le bastano una decina di minuti di riposo per riprendersi.
Mentre gli altri sono dentro noi passeggiamo intorno alla piramide facendo qualche foto e poi torniamo al bus (che è entrato nel sito e ci porterà ai vari punti da vistare). Quando arrivano gli altri li vediamo sudati: in effetti entrare nella piramide è abbastanza fisico e fa molto caldo. In più c’è molta gente e in alcune parti poco spazio. Ci confermano (anche vedendo le foto) che all’interno non c’è molto.
Ripartiamo e arriviamo al secondo punto di sosta: fra le piramidi di Chefren e di Micerino. Da qui, per chi vuole, in dromedario, in calesse o a cavallo si può andare in un punto panoramico da dove si gode di una vista unica. Con i nostri amici questa volta decidiamo di farlo a dorso di dromedario (10€ a persona): in effetti arriviamo in un punto con una vista spettacolare sulle piramidi (e in più ci divertiamo molto in questa “cavalcata”).
Raggiungiamo quindi il resto del gruppo in un altro punto, risaliamo sul bus e ci dirigiamo verso l’ultima attrazione di questo sito incredibile: la Sfinge! Chissà perché nel nostro immaginario ce l’aspettavamo più grande (e piccola non lo è assolutamente)! Dopo le solite eccellenti spiegazioni di Sarah accediamo al sito, facciamo un po’ di foto (da qui si ha la vista della sfinge e delle piramidi) e poi riprendiamo il bus.
Lasciato questo sito indimenticabile ci dirigiamo (sempre nell’incredibile traffico locale) verso il ristorante per il pranzo, il Sakkara restaurant (1 Abu Seer Road, Abusir, Badrshein, Giza Governorate 3352236): qui assistiamo prima alla panificazione del pane tradizionale fatto da una signora all’ingresso (pane che sarà servito a tavola) e poi ci servono una serie di “mezze”, del riso, delle kefta, del pollo e dei datteri freschi più due bibite (2€ l’una). Tutto molto buono, decisamente migliore del ristorante di ieri.
Riprendiamo il bus e in pochi minuti arriviamo al sito di Saqqara: sito magnifico e ampio anche questo. Ancora tante informazioni da parte di Sarah che rendono la visita decisamente più interessante e ricca. E in una delle piramidi uno di noi questa volta entra: c’è meno gente, il percorso è più breve e con meno cunicoli, non fa caldo e c’è qualche decorazione all’interno. Tutto sommato meglio qui che a Giza.
Rientriamo quindi in hotel e facciamo una bella foto di gruppo con Sarah, ringraziandola moltissimo per tutto quello che ha fatto e raccontato rendendo questa vacanza ancor più indimenticabile. In effetti metà del gruppo (noi compresi) la rivedrà all’escursione di domani, ma l’altra metà ha preferito rimanere in hotel e riposarsi.
Andiamo quindi a cena al solito ristorante, con l’ottimo buffet e poi in camera per questa ultima notte egiziana.
Lunedì 23 Gennaio 2023
Sveglia finalmente un po’ più tardi del solito dopo una notte tranquilla.
Andiamo a pagare gli extra alla reception (le bibite delle cene) poi quando torniamo in camera per chiudere le valigie scopriamo che ci hanno già disattivato la chiave! Quindi torniamo alla reception (non proprio vicina) per farcela riattivare proprio in tempo per chiudere le valigie e lasciarle fuori la porta prima di andare a fare colazione.
Colazione a buffet al solito ristorante con molta scelta, ma in questo hotel il personale proprio non brilla per simpatia e cortesia!
Raggiungiamo quindi la hall dove arrivano tutte le persone che hanno l’escursione al Quartiere Copto del Cairo: metà del nostro gruppo più metà del gruppo di Nanou (e molti di loro sono in ritardo). Controlliamo che ci siano le nostre valigie (dopo la visita si andrà direttamente in aeroporto) e saliamo sul bus con il rappresentante di Travel Evasion. La partenza è ritardata di qualche minuto perché manca una valigia malgrado fosse stata messa fuori la porta all’ora richiesta (già altre persone hanno dovuto portarle loro perché si erano accorti che le loro valigie non erano state prese).
E poi via nel sempre pazzesco traffico del Cairo. Oggi con noi ci sarà sempre un poliziotto in borghese (armato) a farci da scorta, segnale che stiamo andando in un punto sensibile della città.
Quando arriviamo la “nostra” Sarah è gia là che ci aspetta! La visita si svolge tutta lungo una strada, la Mari Gerges. Qui visitiamo la bella Chiesa Sospesa, la vecchia Fortezza di Babilonia, la chiesa dove sorge la grotta dove si rifugiò la Sacra Famiglia, il cimitero copto e la chiesa greco-ortodossa di San Giorgio. Tutto molto bello e Sarah come sempre molto efficace con tante informazioni storiche e attuali.
Durante la visita lasciamo una bella mancia a Sarah perché è stata davvero eccezionale e ha reso questa nostra vacanza ancor più speciale: se la merita veramente e siamo contenti di averla avuta come guida, meglio era impossibile!
Finita la visita si è fatta ora di pranzo e andiamo al ristorante Al Khan (Souq El-Fustat, Gallery 101, Old Cairo, Cairo Governorate), proprio di fronte l’ingresso del quartiere copto (l’ingresso del quartiere è sotto alta sorveglianza con mega posto di blocco della polizia): pranzo con piatti tipicamente egiziani. Tutto molto buono, ma le bibite forse un po’ troppo care.
Riprendiamo poi il bus verso l’aeroporto. Il traffico è sempre incredibile e questa città è strana: a tratti sembra di passare in una città bombardata o terremotata con edifici con piani crollati sopra altri piani abitati, macerie ogni tanto e strade non asfaltate. A un certo punto il bus si ferma, Sarah si alza e ci saluta con noi tutti che l’applaudiamo e la ringraziamo a gran voce per tutto quello che ha fatto per noi (e un po’ di emozione nel salutarla).
Arriviamo in aeroporto e passiamo il primo controllo di sicurezza per entrare, poi check-in veloce e dogana con un po’ di fila. Poi cerchiamo un posto dove sederci per aspettare l’imbarco e un membro del nostro gruppo ci dice che al piano superiore c’è più posto e meno gente, quindi saliamo e “les Sarah” si ricompattano chiacchierando tutti insieme aspettando l’imbarco (Sarah sarebbe fiera di noi!).
Arriva il momento dell’imbarco e dobbiamo passare un altro controllo di sicurezza, poi un bus ci porta all’aereo. Tutto l’equipaggio risulta essere molto simpatico e gentile. Durante il volo prendiamo un doppio tramezzino al tonno, delle madeleines, una bottiglietta di acqua frizzante e la mini tavoletta di cioccolata fondente per 12,50€: tutto abbastanza buono.
Il volo è abbastanza tranquillo e arriviamo a Orly in orario. Un bus ci porta poi al terminal (con choc termico vista la temperatura parigina), fila lunga ma scorrevole al PARAFE per passare la dogana e quando arriviamo al nastro troviamo immediatamente le nostre valigie.
Salutiamo i nostri amici che restano a dormire in un hotel in aeroporto perché ripartono domani (come la maggior parte del nostro gruppo), recuperiamo la macchina e in circa 30 minuti siamo a casa malgrado una deviazione per lavori.
Cosa dire di questo viaggio? Per noi è stata la prima esperienza di viaggio organizzato di gruppo ed è stata un’esperienza più che positiva, ma non sappiamo se è stata fortuna o se è sempre così. In effetti Sarah si è rivelata (come abbiamo sottolineato spesso) una guida eccezionale con un grande bagaglio culturale e umano: non solo ci spiegava i monumenti e l’antico Egitto (come era logico fosse) ma ci ha spiegato tanti aspetti dell’Egitto attuale e ci ha aiutato in varie occasioni dicendoci come comportarci in determinate situazioni. Veramente un valore aggiunto a questa vacanza.
Un altro valore aggiunto è stata sicuramente la composizione del gruppo: tutte persone tranquille, interessate al viaggio, quindi che seguivano le spiegazioni di Sarah e che non erano in ritardo per le escursioni o quando si ripartiva. A prova siamo stati uniti fino alla fine in aeroporto, anche dopo aver salutato Sarah. E anche in questo caso questa coesione è stato un valore aggiunto alla vacanza. E anche Sarah ci ha detto che questo gruppo non lo dimenticherà mai...
Per esempio il gruppo di Nanou è stato un vero disastro: bastano una o due persone “negative” e la vacanza cambia aspetto. Sembra che ci fossero delle persone che non erano contente di Nanou e che hanno influenzato notevolmente il gruppo, tanto che quando Nanou è scesa dal bus che li portava in aeroporto non li ha neanche salutati! E per quel poco che sono stati con noi dobbiamo dire che erano abbastanza indisciplinati (in ritardo o che si sparpagliavano durante le spiegazioni senza quindi ascoltare).
Qualche suggerimento: abbiate sempre con voi degli spicci, perché quando si va nei bagni pubblici (per esempio nei monumenti) bisogna sempre lasciare una monetina alle persone che puliscono.
Se volete acquistare souvenir, come detto, qui bisogna sempre contrattare, che sia nel classico suq o in quelli che si attraversano uscendo dai vari monumenti: come avete capito noi non siamo grandi contrattatori e amanti dei suq, ma se a voi piacciono qui troverete pane per i vostri denti! Attenzione però a fare acquisti locali e non pagarli troppo cari.
Noi abbiamo sempre evitato cibi crudi non sbucciati: secondo Sarah non ci sarebbero stati problemi, ma perché sfidare la sorte?
Se avessimo avuto qualche giorno in più probabilmente avremmo continuato la nostra vacanza in riva al Mar Rosso per riposarci: perché comunque alla fine eravamo veramente stanchi (ma contenti)!
Questione sicurezza. Abbiamo visto posti di blocco (della polizia o di militari) a ogni angolo di strada o quasi e come detto per accedere ai vari siti bisognava far passare le borse al metal detector così come le persone (come all’aeroporto): rassicurante tutto ciò? Non sappiamo, ma così è...
In conclusione possiamo dire che è stato un viaggio magnifico, quasi un viaggio nel tempo dove abbiamo visitato templi e monumenti che sono nell’immaginario e nel bagaglio culturale di tutti noi. Tutto bellissimo, ma i tre punti forti della vacanza, per quanto ci riguarda, sono stati Abu Simbel all’alba (malgrado l’alzataccia), il sorvolo di Luxor in mongolfiera e le Piramidi di Giza!
Sicuramente un viaggio da fare una volta nella vita e se soffrite di mal di mare, come uno di noi, qui non avrete assolutamente nessun problema (a differenza di quanto ci è successo durante la crociera a Capo Nord)!
Ah, un’ultima cosa, non credete a nessun servizio o documentario televisivo che dice che in Egitto non ci sono più turisti: vi assicuriamo che ce ne sono tanti e sono tornati...
E soprattutto purtroppo non abbiamo incontrato Hercule Poirot (o per fortuna)!
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