Tokyo - Maggio 2019
04.08.2019 08:49Quando siamo rientrati dopo il nostro primo viaggio in Giappone, come spesso ci capita ci siamo ripromessi di tornarci al più presto perché questo paese con la sua cultura e la sua bellezza ci aveva letteralmente rapito. Ma mai avremmo immaginato di tornarci dopo appena un anno come abbiamo fatto! E allora cosa ci ha spinto a tornare così presto? Intanto una forte nostalgia. E poi guardando numerosi programmi in tv ci siamo resi conto che Tokyo l’avevamo molto trascurata! E infatti questa volta il nostro viaggio si è concentrato soprattutto su questa immensa, stravagante, stimolante e vivace megalopoli!
Come per lo scorso viaggio ci sono stati di molto aiuto due blog pieni di consigli utilissimi prima e durante il viaggio: Giappone per tutti e Viaggiappone. Ve li consigliamo vivamente perché sono pieni di spunti interessantissimi per preparare un viaggio così importante.
Come sempre una volta avuta la conferma delle nostre vacanze (dal 22 maggio al 2 giugno) la prima cosa che abbiamo fatto è stata la prenotazione dei voli. Questa volta abbiamo fatto un volo con scalo all’andata e al ritorno a Francoforte con Lufthansa (ma prenotato sul sito della compagnia giapponese ANA All Nippon Airways): 1.285,54€ per noi due con tutto incluso. Arrivando e partendo da Haneda, più vicino e comodo di Narita. Vi ricordiamo che vivendo a Parigi i voli erano da e per Charles de Gaulle.
Come detto il nostro viaggio questa volta si concentrava su Tokyo, con qualche piccola eccezione: due escursioni in giornata a Kawaguchiko (sotto il Monte Fuji) e a Kamakura e a metà soggiorno una notte a Nikko per visitare questa splendida località e approfittare delle sue terme (onsen). Quindi abbiamo prenotato in tutto tre alberghi: il primo a Tokyo per cinque notti, uno a Nikko per una notte e di nuovo uno a Tokyo per le ultime quattro notti. Il tutto come sempre con Expedia, con cui ci troviamo molto bene.
Se già nel nostro primo viaggio in cui avevamo qualche spostamento in più avevamo calcolato che il JR Pass non ci serviva (per calcolare se vi conviene prenderlo o meno usate il sito Hyperdia), in questo caso ancor di più, quindi non l’abbiamo prenotato. Discorso diverso invece per il Pocket Wi-fi, perché sappiate che senza Internet in Giappone non si sopravvive (almeno noi): non per rimanere connessi ai diversi social, ma per avere Google Maps e capire come arrivare a piedi da un posto all’altro! 60€ per undici giorni potendoci connettere fino a dieci apparecchi in contemporanea. Il Pocket è spedito direttamente in hotel dove lo si recupera al momento del check-in (volendo lo si può recuperare alla posta dell’aeroporto, ma si perde tempo: basta organizzarsi stampando prima il percorso per arrivare in albergo). E poi lo si rispedisce nella busta apposita in una qualunque buca per le lettere (anche in aeroporto).
Era nostra intenzione prima di partire di prenotare l’ingresso in due musei “speciali”: il Ghibli e il TeamLab Borderless. Per quanto riguarda il primo l’acquisto è veramente difficile in quanto le vendite per il mese seguente aprono alle 10 della mattina del 10 del mese prima (quindi le 4 di notte per noi): per esempio le vendite di giugno aprivano alle 10 del 10 maggio. In più il museo era chiuso per ristrutturazione fino al 31 maggio, quindi noi avevamo a disposizione solo il 1 giugno: e alle 6 della mattina del 10 maggio purtroppo non c’erano già più posti! Il secondo invece permette la prenotazione a metà di due mesi prima (per esempio noi abbiamo comprato i biglietti a metà marzo per andare in maggio): in questo caso ci siamo riusciti, prenotando la visita per il lunedì 27 maggio al costo di 3.200¥ (circa 26€) a persona.
Per quanto riguarda le guide abbiamo ripreso esattamente quelle che avevamo nel viaggio precedente, visto che era passato solo un anno e che quindi erano abbastanza aggiornate (ma tutte in francese). Tre generiche sul Giappone: la Routard, la Lonely Planet e l’Evasion. Due più piccole e specifiche su Tokyo: la Lonely Planet et la Cartoville. E ci sono state utili tutte e cinque, in quanto si integrano le une alle altre.
Molto utile e ricco di spunti è stato anche il libro de La Pina: I love Tokyo. Una sorta di guida supplementare con tanti spunti interssanti e curiosità. Molto simpatico da leggere. Ve lo consigliamo!
Poco prima di partire siamo andati a Parigi per comprare degli Yen: 150.000¥ al costo di 1.255€ che ci basteranno per tutto il soggiorno (con qualche pagamento fatto con la carta di credito) per mangiare, per i souvenir e per i trasporti (sia a Tokyo stessa sia per andare e tornare dalle escursioni che avevamo previsto di fare).
Ma veniamo al racconto di questo stupendo viaggio.
Mercoledì 22 maggio
Partenza in leggero ritardo da Charles de Gaulle alle 15.50 con arrivo a Francoforte comunque in tempo per permetterci di fare la frontiera e imbarcarci per il volo per Tokyo alle 18.10 (in pratica meno di un’ora a Francoforte per cambiare volo). L’aereo è un grosso 747, peccato però che alla fine i sedili siano scomodi e il viaggio risulta quindi essere meno confortevole del previsto. Per fortuna il pesonale è gentile e presente.
Giovedì 23 maggio
Dopo poco più di dodici ore di volo arriviamo finalmente ad Haneda in orario (le 12.15). Sbrigate le formalità della frontiera (visto e bagagli) ci dirigiamo verso la metropolitana per caricare la nostra Pasmo che avevamo preso l’anno scorso. Quindi con due cambi di metropolitana e dieci minuti a piedi arriviamo al nostro primo albergo a Shinjuku dove resteremo cinque notti: il Villa Fontaine Shinjuku (678€ per le cinque notti con colazione e wi-fi inclusi). Qui bisogna fare una parentesi sulla grandezza delle camere degli hotel in Giappone e soprattutto a Tokyo: spesso sono quasi delle cabine, più che camere (anche di soli 9 metri quadrati!). Prenotando noi abbiamo preso la camera di 18 metri quadrati (incluso il bagno): sembrano abbastanza, ma in effetti alla fine con le valigie ci si stava appena giusti! L’hotel è nuovo, il personale gentile e anche abbastanza bravo nel parlare inglese (mai scontato in Giappone) e ha la fortuna di trovarsi a Shinjuku (quindi uno dei quartieri più vivaci di Tokyo), ma un po’ defilato, quindi tranquillo. E a circa dieci minuti a piedi dalle stazioni delle metropolitane (direi ottimo).
Dopo aver sistemato i bagagli e una doccia rigenerante partiamo alla scoperta di questo quartiere (in effetti lo scorso anno siamo venuti qui solo in serata). Prima tappa un Family Mart (konbini, piccoli supermercati sempre aperti) dove compriamo quattro onigiri (una sorta di polpettine di riso con tonno, salmone o altro) per pranzo per 525¥ (poco più di 4€). E poi in uno dei tanti distributori automatici (ce ne sono a migliaia a Tokyo e in Giappone) prendiamo due bibite per 200¥ (poco più di 1,50€!).
Decidiamo di andare a pranzare negli splendidi giardini Shinjuku Goyen Garden (Naitomachi, Shinjuku, Tokyo 160-0014): 500¥ a persona l’ingresso (4€). Questi giardini sono magnifici e complice la bellissima giornata (e calda, più di 30 gradi!) a noi sembrano veramente un’oasi di pace tra i grattacieli e la frenesia di Shinjuku!
Lasciata questa oasi ci dirigiamo verso il Tokyo Government Building (2-chōme-8-1 Nishishinjuku, Shinjuku-ku, Tōkyō-to 163-8001), che raggungiamo in meno di mezz’ora a piedi. Il palazzo è molto bello e imponente (disegnato da Kenzo Tange), ma la particolarità è che dispone di un osservatorio della città dall’alto (il solo gratuito di tutta Tokyo!). Quindi dopo una fila di poco più di venti minuti arriviamo in cima proprio nel momento del tramonto regalandoci così una vista ancor più spettacolare.
Torniamo in hotel per cambiarci rapidamente, poi ci rechiamo in un Lawson (altro konbini) perché sembra che ci sia la possibilità di trovare dei biglietti per il Ghibli, ma purtroppo non ci sono per l’unico giorno per noi disponibile. Sarà per la prossima volta...
Decidiamo di cenare e ci fermiamo a mangiare degli ottimi takoyaki (polpettine di polpo tipiche di Osaka che non eravamo riusciti a mangiare l’anno scorso) in un ristorantino che non sembra niente di speciale: Takoyaki (1-chōme-2-13 Kabukichō, Shinjuku-ku, Tōkyō-to 160-0021). Per 18 polpettine (in due) condite in vari modi e una birra spendiamo 2.350¥ (19€). Eccelenti ed economiche!
Decidiamo quindi di tuffarci nella frenesia della notte di Shinjuku: un turbinio di luci, rumori e gente. Sempre affascinante.
Stanchi torniamo verso l’hotel per il meritato risposo, non prima di aver acquistato in un Lawson un melon pan (dolcetti con la crema all’interno), dei biscottini e una bottiglia d’acqua per 634¥ (poco più di 5€). E poi a nanna che la giornata è stata lunga!
Venerdì 24 maggio
Sveglia e colazione in camera: in effetti in questo hotel quando si è pronti si chiama la reception e ti portano in camera la colazione (non hanno spazio per una vera e propria sala). La colazione consiste in due sandwich caldi (con cotoletta, formaggio, frittatina...), zuppe liofilizzate e yogurt. The, caffé e bollitore sono a disposizione in camera.
Quest’anno abbiamo deciso di affiancare l’abbonamento giornaliero alla Pasmo: in effetti la Pasmo dopo averla caricata con un importo scala il valore del biglietto ad ogni tratta (in media 200¥-250¥) e se si fanno più viaggi al giorno alla fine conviene l’abbonamento (che però non è valido sulla Yurikamone o sulla Monorail per esempio). Ci sono tre tipi di abbonamenti: da 24 ore (800¥ per adulto e 400¥ per bambino), da 48 ore (1.200¥ e 600¥) e da 72 ore (1.500¥ e 750¥). E sono per fasce di 24 ore e non per la giornata (per esempio se timbrate quello da 24 ore alle 8 de 10 sarà valido fino alle 8 dell’11). Quindi fatevi due calcoli per capire se vi conviene o meno integrare e avere le due. Oggi prendiamo l’abbonamento da 24 ore direttamente alla reception dell’hotel.
Poi via verso lo Yoyogi Park (1 Chome-18-20 Jingumae, 渋谷区 Shibuya-ku, Tōkyō-to 150-0001) dove visitiamo di nuovo il meraviglioso tempio di Meiji-jigu. Anche se è la seconda volta parco e tempio non perdono l’emozione che ci trasmettono. E in più c’è anche un matrimonio tradizionale ed è ancora una bella e calda giornata!
Uscendo dal Parco ci fermiamo a prendere i primi souvenir (di una lunga serie), tra cui delle bellissime kokeshi (le bamboline tradizionali giapponesi in legno).
Una volta fuori andiamo in zona Harajuko, che è un quartiere dove si trovano le ultime tendenze della moda, tanti cosplayer, le Harajuku Girls (donne che si vestono come teen-ager), Gothic Girls e negozi dove si trova di tutto e di più. Il centro di tutto è una celebre strada: la Takeashita Dori! Qui ci fermiamo in una delle sue attrazioni più famose: la Rainbow Sweets Harajuku! Ci troverete incredibili gelati e granite (in bottigliette luminose a forma di biberon) con i colori del’arcobaleno e soprattutto dei toast caldi al formaggio che quando li aprite e li fate filare compongono un vero e proprio arcobaleno! Solo in Giappone certe cose... Non si può non provare un toast e una granita (700¥ l’uno, neanche 6€).
Lasciata questa strada incredibile ci dirigiamo verso una nostra “vecchia” conoscenza, Kiddy Land: cinque piani dedicati a giocattoli, peluche, gadget e tanto altro di manga, Disney, Studio Ghibli, Peanuts, Hello Kitty, Star Wars... sappiate che se spendete più di 5.000¥ (poco più di 40€) nella maggior parte dei negozi pagherete tax free, quindi al netto della loro IVA (circa l’8%). E in questo caso ne abbiamo approfittato prendendo un po’ di souvenir dello Studio Ghibli o Doraemon per esempio.
Dopo una breve pausa in hotel per rinfrescarci un po’ e lasciare pacchi e pacchetti ripartiamo alla caccia del Gotoguji Temple (2-chōme-24-7 Gōtokuji, Setagaya-ku, Tōkyō-to 154-0021) a Setagaya: tempio famoso perché pieno di riproduzioni di gatti! Prima di arrivare (e di esser scesi alla stazione della metro sbagliata...quella giusta altro non è che Gotokuji!) ci fermiamo in un Family Mart per prendere dei tramezzini e delle bibite per pranzo, che consumeremo nel bel giardino del tempio. Questo tempio è un po’ decentrato (serve la Pasmo), però si trova in un bel quartiere residenziale ed è molto bello, circondato da un bel parco e da un tradizionale cimitero shintoista. E poi tutti quei gattini sono bellissimi! Da consigliare, soprattutto se restate a Tokyo per più giorni!
Di ritorno andiamo diretti a Shibuya: in questo caso è il contrario di Shinjuku, infatti lo scorso anno l’avevamo visitata di giorno, quest’anno le dedichiamo la sera! Chiaramente l’attrazione principale rimane il celeberrimo incrocio con attraversamento diagonale (dicono il più trafficato al mondo per numero di persone). L’anno scorso forse perché mattina e perché in fondo da Sturbucks non c’è questa gran vista non ci aveva impressionato più di tanto... quest’anno invece siamo saliti in cima al Magnet by Shibuya 109 da dove si vede benissimo l’incrocio e in più essendo sera possiamo dire che era veramente pieno di gente (anche da sotto quando l’abbiamo attraversato)!
A cena scegliamo di mangiare delle eccellenti tamagoyaki, delle omelette spumose da Tamago to watashi (23-3 Udagawachō, Shibuya-ku, Tōkyō-to 150-0042): per due omelette, birra e bibita spendiamo 2.300¥ (circa 19€). Attenzione perché spesso a Tokyo i ristoranti non sono sulla strada ma ai piani superiori (o seminterrati): a livello della strada trovate i dispay con le cose da mangiare, i prezzi e a che piano stanno, una volta deciso si prende l’ascensore (o le scale) e si sale (o si scende).
Dopo cena rapido giro da Uniqlo (2-chōme-29-5 Dōgenzaka, Shibuya-ku, Tōkyō-to 150-0043), dove già qui a Parigi ci vestiamo (a breve dovrebbe approdare anche in Italia, Milano inizialmente). Inutile dirvi che abbiamo superato i fatidici 5.000¥ e abbiamo preso tanti vestiti a prezzi interessantissimi!
Dopodiché siamo tornati in hotel, anche perché il giorno dopo dovevamo svegliarci presto per andare a vedere sua maestà il Fuji...
Sabato 25 maggio
Sveglia presto e niente colazione in camera (è a partire dalle 7.00 e il nostro treno è alle 7.35). Nessun problema: abbiamo con noi dei biscotti e quindi facciamo colazione con quelli e il caffé. Poi via rapidi verso la stazione di Shinjuku: dicono sia la più grande e trafficata del Giappone (e forse del mondo) e in effetti orientarcisi non è facile (pare anche per i Giapponesi!).
La nostra destinazione finale di oggi è il festival Shiba-Sakura nella zona dei Cinque Laghi sotto il maestoso Monte Fuji. Per arrivarci dobbiamo prendere il treno fino a Kawaguchiko e poi un bus che ci porterà fino al festival. Per fortuna i biglietti li avevamo fatti il giorno prima (4.150¥ a persona andata e ritorno, circa 34€), quindi dovevamo solo arrivare al binario giusto e salire sul treno.
Dopo circa due ore e l’emozione di vedere finalmente già dal treno il Monte Fuji (purtroppo lo scorso anno ad Hakone da dove dovevamo vederlo abbiamo avuto un tempo orribile, con pioggia e nuvole basse, quindi niente Fuji...) arriviamo a Kawaguchiko. Qui facciamo un biglietto di 2.000¥ a persona (16,50€ circa) che include l’ingresso al festival e la navetta da e per la stazione (per un tragitto di circa quarantacinque minuti).
La giornata è magnifica, limpida, con un sole che spacca le pietre e il Fuji che ci sovrasta e si lascia ammirare per tutta il giorno. Il festival poi è meraviglioso: si tratta di una distesa di prati fioriti che vanno dal rosa al viola incastonati da un bel laghetto e con il Fuji sullo sfondo! Anche se noi siamo arrivati alla fine (chiudeva il giorno seguente) e i colori erano meno intensi perché cominciavano a sfiorire l’emozione e la belezza sono rimasti intatti.
Dopo aver comprato qualche souvenir torniamo a Kawaguchiko, dove pranziamo al ristorante della stazione, il Fujiama Café: prendiamo degli udon, il riso al curry giapponese, delle crocchette di pesce, dei biscotti e acqua per 2.340¥ (crca 19€). Tutto eccellente e in più a tema: il riso, le crocchette e i biscotti erano a forma di Monte Fuji!
Dopo pranzo andiamo a piedi alla funivia Mt. Fuji Panoramic Ropeway (1.620¥ in due grazie a uno sconto datoci all’ufficio del turismo della stazione, circa 13€): anche qui la vista sul Fuji è bellissima! Dopo aver preso qualche souvenir riscendiamo e ritorniamo alla stazione da cui riprendiamo il treno verso Shinjuku, soddisfatti di questa giornata, per noi indimenticabile: finalmente l’abbiamo visto!
Dopo aver lasciato i souvenir in hotel riusciamo per la cena. Restiamo in zona Shinjuku e optiamo per del sushi a volontà in uno di quei ristoranti che hanno il sushi che viaggia su un nastro (kaiten-sushi), il Sakurazushi (1-chōme-25-3 Kabukichō, Shinjuku-ku, Tōkyō-to 160-0021): alla fine avendo preso circa 8 piattini a persona, birra e tè spendiamo 3.990¥ (circa 33€), un buon prezzo per un buon sushi.
E poi di nuovo da Uniqlo (1-chōme-1-1番1号 Nishishinjuku, Shinjuku-ku, Tōkyō-to 160-0023), proprio non possiamo farne a meno, anche perché si trovano cose che in Europa non esistono e i prezzi sono decisamente più interessanti (grazie anche al tax free!). E la giornata finisce così!
Domenica 26 maggio
Dopo la solita abbondante colazione in camera prendiamo alla reception l’abbonamento di 48 ore per la metropolitana: prima tappa al quartiere di Ikebukuro, quartiere che lo scorso anno non avevamo visitato.
La prima attrazione che cerchiamo (dopo circa venticinque minuti a piedi sotto un sole cocente) è una scuola progettata dal celebre architetto Frank Lloyd Wright: la Jiyu Gakuen (2-chōme-31-3 Nishiikebukuro, Toshima-ku, Tōkyō-to 171-0021). Purtroppo dobbiamo accontentarci di visitare solo l’esterno in quanto è stata trasformata in sala per le feste e si sta celebrando un matrimonio. Ma anche solo l’esterno è pregevole.
La seconda tappa (sempre a piedi in circa venti muniti al sole) è il Sunshine City (3-chōme-1 Higashiikebukuro, Toshima-ku, Tōkyō-to 170-0013): grande centro commerciale in un grattacielo dove si può salire a un osservatorio, lo Sky Circus Sunshine 60 (1.200¥ a persona, meno di 10€). La vista è molto bella e in più ci sono delle piccole attrazioni divertenti.
Riscendiamo e in poco più di mezz’ora a piedi (con il sole sempre più forte e il caldo sempre più opprimente) arriviamo a un monumento sorprendente per un paese in cui il cristianesimo rappresenta meno dell’1% della popolazione: la cattedrale cattolica St. Mary Cathedral (3-chōme-16-15 Sekiguchi, Bunkyō-ku, Tōkyō-to 112-0014) disegnata dall’altrettanto celebre Kenzo Tange. L’esterno è grandioso, tutto in acciaio lucido che riflette questo sole. Bellissima! E poi sentir suonare le campane a Tokyo è veramente particolare.
Raggiungiamo la metropolitana e ci trasferiamo in un altro quartiere di Tokyo che non conosciamo: Yanaka. Qui una delle attrazioni più importanti è la via Yanaka Ginza: una serie infinita di negozietti che vendono souvenir sul tema del gatto. Noi siamo amanti dei gatti (l’avrete sicuramente capito...), ma tutto sommato questa strada non ci ha entusiasmato più di tanto...
Ci fermiamo in un altro konbini (questa volta un 7-Eleven) dove compriamo due sandwich, due onigiri, un’insalata, due dolcetti e due bibite per il pranzo a circa 1.000¥ (8€ circa).
Prima di mangiare visitiamo il bel Tennoji Temple (7-chōme-14-8 Yanaka, Taitō-ku, Tōkyō-to 110-0001) e poi il cimitero adiacente (lo Yanaka Cemetery), che è immenso. In un piccolo parco nel cimitero pranziamo: può sembrare strano, ma con noi c’erano delle famigliole con bambini che giocavano (con delle pistole ad acqua o sull’altalena) e altre persone che mangiavano...
Fa veramente caldo, quindi torniamo in albergo per riposarci e rifrescarci un po’!
Poco dopo le 17 ripartiamo dall’hotel in direzione Akihabara: quartiere famoso per le ultime tendenze in quanto all’elettronica, ai manga e a tutto quello che fa tendenza! Per cena mangiamo dell’ottima tempura da Tempura Tendon Tenya (110-0005 Tōkyō-to, Taitō-ku, Ueno, 5-chōme−27): per due piatti completi di tempura di pesce e verdura, birra e bibita spendiamo nenache 2.000¥ (16,50€).
Poi ci tuffiamo nella frenesia di Akihabara: un turbinio di colori, luci, suoni e gente che solo a Tokyo si può trovare! E alla fine torniamo in hotel per un’altra meritata notte di riposo!
Lunedì 27 maggio
Sveglia e colazione in camera come sempre. Poi si parte verso il lussuoso quartiere di Ginza che non eravamo riusciti a visitare la scorsa volta.
Come dicevamo si tratta di un quartiere lussuoso dove troverete tutti i negozi dei più grandi stilisti. L’interesse, per persone come noi che non possono permettersi certi negozi, risiede nei bei palazzi moderni che ospitano questi negozi, soprattutto lungo la Chūō-ku. In effetti i più grandi studi di architettura si sono sbizzarriti nel progettare bellissimi e arditi edifici. Passeggiate e ammirate (se poi potete anche permettervelo, comprate!).
Per pranzo torniamo a Shinjuku e pranziamo con del tonkatsu, specie di cotoletta di maiale, da Nakau (160-0021 Tōkyō-to, Shinjuku-ku, Kabukichō, 2-chōme−41−7): si ordina su degli schermi (per fortuna c’è anche l’inglese), ci si siede a un tavolo libero e in seguito ti portano un vassoio con il piatto scelto. Noi per due tonkatsu su una scodella di riso abbiamo pagato 1.380¥ (poco più di 11€).
Dopo pranzo andiamo a Odaiba (usando la Pasmo sulla Monorail perché l’abbonamento non la copre). Qui abbiamo prenotato la visita al TeamLab Borderless (35-0064 Tōkyō-to, Kōtō-ku, Aomi, 1-chōme−3−8) da cui ci aspettiamo molto. Arriviamo davanti all’ingresso verso le 14.00 e malgrado abbiamo il biglietto dobbiamo metterci in coda a una lunghissima fila (per fortuna davanti a noi c’è una famigliola giapponese con una bimba di circa due anni vivacissima che sembra appena uscita da un anime della Ghibli che ci fa passare il tempo in allegria). Dopo circa quarantacinque minuti di fila finalmente entriamo. Cosa dirvi? Appena entrati ci si dimentica del tempo passato in coda e si viene rapiti da questa esperienza indescrivibile! Sicuramente una delle più belle che abbiamo mai fatto in vita nostra. Purtroppo non è facile descrivere le varie esperienze all’interno di questo percorso, possiamo solo dirvi che è eccezionale! Se andate a Tokyo non perdetevelo assolutamente!
Dopo circa due ore e mezza passate a vagare dentro questo speciale museo con tutte le sue svariate esperienze usciamo e ci rendiamo conto che fa ancora caldo. Ci rifugiamo nel centro commerciale vicino, il Venus Fort, senza comprare nulla ma vagando e godendoci il fresco (con decori incredibili, tipo una fontana stile classicheggiante al suo interno).
Dopodiché andiamo a piedi fino alla statua enorme di Gundam subito fuori l’altro centro commerciale, il DiverCity Tokyo. Assistiamo al piccolo show della statua, facciamo un giretto nel centro commerciale e poi ci dirigiamo verso la riproduzione della Statua della Libertà, da cui assistiamo a uno stupendo tramonto con sullo sfondo lo skyline di Tokyo e il Rainbow Bridge. Bellissimo.
Torniamo a Shinjuku per la cena e questa volta scegliamo di mangiare i loro ravioli alla piastra, i gyoza, che ci piacciono tanto, da Ryud Gyoza (2-chōme-45-7 Kabukichō, Shinjuku-ku, Tōkyō-to 160-0021): prendiamo tre tipi di gyoza (per un totale di 24 pezzi), una birra e una bibita e spendiamo 3.109¥ (circa 25€). Per la prima volta aggiungono anche il servizio (come negli USA), quindi alla fine il prezzo ci sembra un po’ alto...!
E poi a letto sognando ancora la bellissima esperienza vissuta al TeamLab Borderless, che domani si va a Nikko per due giorni!
Martedì 28 maggio
Sveglia presto e ultima colazione in camera qui a Shinjuku: in effetti oggi si va a Nikko, dove passeremo una notte.
Memori dell’esperienza dell’anno scorso ad Hakone della scomodità di portarsi le valigie dietro per una sola notte decidiamo di usare un servizio comodissimo (e chiaramente efficientissimo) qui in Giappone: il trasferimento dei bagagli da un hotel all’altro. Paghiamo 2.991¥ (circa 25€) e lasciamo le valigie alla reception dell’hotel di Shinjuku e le ritroveremo all’hotel di Roppongi per le ultime notti a Tokyo. E a Nikko ci portiamo solo due zainetti con l’occorrente per una sola notte!
Per arrivare a Nikko bisogna prendere un treno alla stazione di Asakusa: qui c’è un ufficio del turismo che ci spiega la differenza fra i vari pass e ci fa anche i biglietti andata e ritorno per Nikko. Il tutto alla “modica” cifra di 13.000¥ in due (circa 107€). Non economico, ma il pass ci permette di utilzzare tutti i mezzi di trasporto sul posto e quindi alla fine ci conviene.
Il nostro albergo, il Kinugawa Plaza Hotel, non si trova a Nikko ma in un paesino vicino, famoso per le sue terme dalle acque calde, per l’appunto Kinugawa. Per la notte in una spaziosissima suite con onsen privata su una enorme terrazza paghiamo 276,58€ (con la colazione e il wi-fi). Il prezzo è elevato, ma se volete avere un po’ di privacy per le terme i prezzi sono questi...
Siamo contenti di aver lasciato le valigie a Tokyo perché l’hotel dista circa dieci minuti a piedi dalla stazione del treno, lungo una strada trafficata, con salite, discese e scale! Kinugawa sarebbe anche carina, lungo il fiume, peccato che degli enormi hotel (incluso il nostro) abbiano rovinato il panorama! Come detto l’albergo all’esterno è decisamente brutto, per fortuna invece l’interno è tradizionale e decorato con gusto. Lasciamo gli zaini in deposito in quanto la camera ancora non è pronta e prima di prendere il treno per Nikko (incluso nel pass) dove si arriva in neanche dieci minuti compriamo due onigiri, dei dolcetti e dell’acqua per pranzo.
Arrivati a Nikko all’ufficio del turismo in stazione scopriamo che dobbiamo aspettare una ventina di minuti prima di prendere il bus che ci porterà in montagna nel bel Parco Nazionale di Nikko lungo il bel Lago Chuzenji. Ne approfittiamo quindi per pranzare con i nostri onigiri e dolcetti.
Il bus arriva e in poco meno di un’ora sale fino a 1.200 metri. Lungo la strada comincia a piovere (e noi abbiamo lasciato gli ombrelli a Tokyo...). Quando arriviamo vicino al lago e scendiamo pioviggina leggermente, quindi compriamo al volo un ombrello (che alla fine non useremo quasi mai). E ci dirigiamo verso le cascate Kegon Falls: molto belle. E nel frattempo non piove più...
Quindi facciamo una passeggiata lungo il bel Lago Chuzenji, peccato che sia nuvoloso e quindi i colori meno sgargianti, ma il lago è molto bello. Riprendiamo il bus (sempre incluso nel pass) per raggiungere un’altra bella cascata, le Ryuzu Falls: un po’ meno spettacolari delle prime, ma comunque belle. Dopodiché riprendiamo il bus che ci riporta a Nikko (dove arriviamo immersi nel traffico) e di nuovo il treno per Kinugawa.
Prima di rientrare in hotel compriamo delle zuppe istantanee e dei mochi (dolcetti tipici giapponesi) per cena in un konbini. Arrivati in hotel facciamo check-in con qualche difficoltà per la lingua (in effetti avevamo letto che in questo hotel l’inglese è merce rara...), ma comunque la ragazza è gentilissima e alla fine riusciamo a capirci.
La suite è enorme e bella. E la vasca d’acqua calda sull’enorme terrazza è stupenda e ne approfittiamo immediatamente! Come ad Hakone anche qui l’acqua è bollente, quindi bisogna entrare con circospezione prima di riuscire ad approfittarne, ma una volta dentro non si avrebbe più voglia di uscirne!
Ceniamo in stanza con le nostre zuppe e i nostri mochi e poi approfittiamo ancora una volta della vasca termale. Poi rilassati come non mai andiamo a dormire.
Mercoledì 29 maggio
Dopo esserci svegliati approfittiamo di nuovo della onsen sula terrazza, per fortuna è al coperto perché nella notte è piovuto molto. Non vorremmo mai lasciare questa vasca, ma dobbiamo scendere a fare colazione, che è a buffet con ampia scelta sia di prodotti tipici giapponesi sia di prodotti occidentali.
Lasciamo a malincuore la nostra bella suite e soprattutto la onsen e torniamo a Nikko. Qui lasciamo nei locker della stazione i nostri zainetti (700¥ per tutta la giornata, neanche 6€). Poi all’ufficio del turismo ci indicano quale bus prendere per andare nella zona dei templi e ci indicano anche quali sono i più importanti da vedere.
Quindi la mattinata sarà dedicata alla visita di Nikko e dei suoi celebri templi: il Tayuin Temple (550¥, 4,50€, molto bello), il Futarasan Shrine (200¥, 1,60€, in parte in corso di restauro), il Toshogu Shrine (1.300¥, meno di 11€, spettacolare anche se in parte in restauro), il Sanbutsudo (400¥, 3€, in resaturo all’esterno, ma interssante all’interno) e il magnifico Shinkyo Bridge (ponte rosso sul fiume, inutile pagare per andarci sopra, visibile dall’esterno).
Proprio vicino al ponte decidiamo di pranzare da Asaya Resthouse (1111 Kamihatsuishimachi, Nikkō-shi, Tochigi-ken 321-1401): mangiamo dei ramen e del curry giapponse, più una birra e una bibita e paghiamo 3.090¥ (circa 25€). Un po’ più caro del solito, ma Nikko è estremamente turistica, nel bene e nel male...
Torniamo a piedi alla stazione dove recuperiamo i nostri zainetti e riprendiamo il treno che ci riporta a Tokyo. Dalla stazione di Asakusa ci dirigiamo a Roppongi per le nostre ultime quattro notti, che passeremo al Villa Fontaine Roppongi (530,13€ per le quattro notti con la colazione e il wi-fi inclusi). Ritroviamo le valigie (per fortuna non le avevamo con noi perché dalla stazione della metro dove siamo scesi fino all’hotel abbiamo camminato per circa dieci minuti, in salita e con delle scale!). Il check-in è rapido (parlano bene inglese), la camera pensavamo fosse un po’ più spaziosa (malgrado i 20 metri quadrati), ma alla fine riusciamo a piazzare tutte le cose e a muoverci tranquillamente.
Il vantaggio di questo hotel è che si trova all’uscita della stazione della metropolitana e di un centro commerciale dove ci sono tanti ristoranti. Quindi per cena prendiamo di nuovo degli ottimi tonkatsu da Wakunper (3.080¥, 25€). Eccellenti e il personale molto gentile. Poi rapido giro per Roppongi per digerire prima di andare a dormire.
Giovedì 30 maggio
Sveglia e colazione a buffet (nella hall dell’hotel), con buona scelta di piatti caldi, freddi, dolci, salati, giapponesi e occidentali. Alla reception prendiamo l’abbonamento della metro per 72 ore (così li abbiamo fatti tutti!) che attiveremo nel pomeriggio.
Poi a piedi verso Roppongi Hills, qui per 2.300¥ a persona (circa 19€) saliamo di nuovo sulla Mori Tower (6-chōme-11-1 Roppongi, Minato-ku, Tōkyō-to 106-6108): lo scorso anno ci eravamo saliti di sera, ora ammiriamo il panorama di giorno. In più all’osservatorio c’è anche una simpatica esposizione della Pixar.
Una volta scesi ci fermiamo da Cinnabon (Minato-ku, Roppongi, 6 Chome−5−18) con i suoi eccellenti cinnamon rolls. Dopodiché in meno di dieci minuti a piedi arriviamo davanti all’incredibile National Art Center (7-chōme-22-2 Roppongi, Minato-ku, Tōkyō-to 106-8558): un bellissimo edificio a forma di onda tutto in vetro verde marino. Non entriamo, ma la sola visione esterna è incredibilmente bella! Poi raggiungiamo in pochi minuti il cimitero di Ayoama (107-0062 Tōkyō-to, Minato-ku, Minamiaoyama, 2-chōme−33): sulle guide c’è scritto che c’è la tomba di Hachiko, il cane fedele al padrone anche dopo la sua morte che va ad aspettarlo alla stazione (da questa storia ne è stato tratto un film con Richard Gere, ma spostando la storia negli USA), ma non ci sono indicazioni e non riusciamo a trovarla...
Allora andiamo a piedi fino alla Keyakizakadori, dove troviamo l’incredibile panchina disegnata dal padre della Pina, Andrea Branzi, scoperta grazie al suo libro. E poi a piedi in circa venti minuti fino all'Arizugawa-no-miya Memorial (5-chōme-7-29 Minamiazabu, 港区 Minato-ku, Tōkyō-to 106-0047). Subito prima di entrare ci fermiamo in un 7-Eleven per prendere dei sandwich, dei dolcetti e dell’acqua per pranzo, che consumiamo in questo bel parco.
Poi in circa trenta minuti torniamo a piedi in hotel attraversando il bel quartiere di Roppongi Hills per riposarci un po’ (e rinfrescarci, vista la calda e assolata giornata).
Ripartiamo a inizio pomeriggio in direzione dei Koishikawa Korakuen Garden (1-chōme-6-6 Kōraku, Bunkyō-ku, Tōkyō-to 112-0004): lo scorso anno siamo arrivati qui proprio mentre il giardino chiudeva e quindi non avevamo potuto visitarli. L’ingresso costa 300¥ a persona (circa 2,50€) e dobbiamo dire che sono meravigliosi! Siamo veramente contenti di averli potuti visitare quest’anno, se passate per Tokyo non perdeteveli!
Poi riprendiamo la metro e andiamo ad Asakusa, quartiere tradizionale di Tokyo, dove eravamo già stati lo scorso anno di mattina, quindi rivedremo delle cose che avevamo già visto, ma che ci erano particolarmente piaciute e questa volta al tramonto o di sera.
La prima cosa che andiamo a visitare di nuovo è il bellissimo tempio Senso-ji (〒111-0032 Tōkyō-to, Taitō-ku, Asakusa, 2-chōme−3), con la sua pagoda annessa, la sua imponente porta d’ingresso (il Kaminarimon) e la lunga stradina per arrivare al tempio con tantissimi negozietti di souvenir (dove chiaramente compriamo delle cose) e piccoli banchi di specialità culinarie (la Nakamise street). Il tempio e la pagoda annessa sono stupendi.
Lasciato questo bel posto ci dirigiamo verso il fiume di Tokyo, il Sumida, e facciamo una passeggiatina lungo le sue sponde, molto gradevole. Ci sediamo poi su una panchina e guardiamo le barche che passano aspettando che cali la notte: da qui si ha una vista eccezionale sul Tokyo Sky Tree e sulla Asahi Beer Tower (1-chōme-23-1 Azumabashi, Sumida-ku, Tōkyō-to 130-0001) e la sua fiamma dorata!
La notte scesa ripartiamo verso l’imponente Tokyo Sky Tree (1-chōme-1-2 Oshiage, Sumida-ku, Tōkyō-to 131-0045). Una volta arrivati sotto questa bellissima torre ci fermiamo per prima cosa al negozio Tokyo Banana (1-chōme-1-2 Oshiage, Sumida-ku, Tōkyō-to 131-0045) dove compriamo tanti dolcetti alla banana (inclusi i Kit-kat) e superiamo anche qui i fatidici 5.000¥... Poi entriamo nel centro commerciale proprio sotto la torre e nella bellissima food court mangiamo dei ramen e della tempura eccezionali a 1.350¥ in due (poco più di 11€).
Finita la cena andiamo a cercare le casse per salire sulla torre: lo scorso anno quando siamo arrivati c’era una fila pazzesca, poi ci eravamo accorti che per gli stranieri c’era una fila prioritaria. Quest’anno quando arriviamo ci dicono che non c’è molta fila e quindi di fare quella comune (e in effetti non restiamo in fila nenache cinque minuti): noi prendiamo il biglietto che fa accedere ai due osservatori (a 350 e 450 metri) che costa 3.100¥ a persona (poco più di 25€). Altrimenti potete prendere quello che si ferma al primo livello che costa 2.100¥ (17€). La vista è veramente impressionante! Poi al secondo osservatorio c’è molta meno gente, quindi ci si gode meglio il panorama notturno di questa immensa città.
Una volta scesi cerchiamo la metropolitana (che è abbastanza nascosta) e torniamo in hotel. Domani andremo a Kamakura per la giornata!
VenerdÌ 31 maggio
Sveglia, colazione e poi metro verso Shinjuku dove prendiamo il treno per Kamakura (i biglietti li avevamo già fatti quando eravamo ancora a Shinjuku e ci sono costati 1.850¥ a persona, circa 15€), dove passeremo tutta la giornata alla scoperta dei suoi innumerevoli templi.
Decidiamo di scendere alla stazione di Kita-Kamakura, come ci suggerisce la guida: in effetti facendo così si comincia dai templi che sono nella parte più alta della città e poi mano a mano si scende verso il mare visitando gli altri templi. Se andate solo per visitare i templi in giornata come abbiamo fatto noi vi consigliamo vivamente di fare così!
Il primo tempio quindi che visitiamo è l’Engaku-ji (409 Yamanouchi, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 247-0062), il biglietto costa 300¥ (2,50€ circa): in effetti è un enorme insieme di templi e strutture molto belli immersi nella natura di un grande parco, peccato però che la maggiorparte degli edifici si possa vedere solo dall’esterno.
In poco meno di dieci minuti a piedi raggiungiamo il secondo tempio della giornata, il Tokei-ji (1367 Yamanouchi, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 247-0062), qui il biglietto costa 200¥ (poco più di 1,50€): il tempio è più piccolo e anche qui composto da vari edifici e un bel cimitero alla fine. Questo tempio è famoso in quanto dava rifugio alle donne.
Altra passeggiata di poco più di un quarto d’ora e raggiungiamo il Kencho-ji (8 Yamanouchi, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 247-8525), l’ingresso costa 500¥ (circa 4€): il tempio ancora una volta è costituito da un insieme di tanti edifici, giardini e cimiteri in uno spazio enorme. Ed è bellissimo!
Di nuovo a piedi scendendo verso la città bassa e il mare ci fermiamo a visitare il Santuario di Tsurugaoka Hachiman (2-chōme-1-31 Yukinoshita, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 248-8588): bello e gratuito... con un grande giardino ai suoi piedi molto suggestivo.
Si è fatta quasi ora di pranzo e per fortuna ariviamo nella città vera e propria, quindi cominciamo a cercare un ristorante e alla fine ci fermiamo da Hon-Hu Jiaozi-Fang (2-chōme-12-30 Komachi, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 248-0006) dove mangiamo degli ottimi gyoza accompagnati da birra e bibita spendendo 3.100¥ (poco più di 25€). Una volta seduti ci portano i menu, poi passa il tempo e nessuno si avvicina per prendere l’ordine: vicino a noi c’è una coppia di anziani che sta mangiando e la signora si rende conto che stiamo aspettando di ordinare da un po’, quindi si è alza e va a dire alla cameriera di venire a prendere l’ordine! Probabilmenete senza di lei staremmo ancora aspettando di mangiare… Comunque salvo questo piccolo disguido i gyoza erano veramente buoni (e ancora una volta grazie alla signora, abbiamo avuto la conferma che questo popolo è veramente differente e unico!).
Una volta finito di mangiare ripartiamo alla caccia del tempio seguente. Sulla strada troviamo un incredibile negozio di oggetti dello Studio Ghibli (〒248-0006 Kanagawa-ken, Kamakura-shi, Komachi, 1-chōme−5−6): inutile dirvi che anche qui abbiamo superato i 5.000¥...!
Riprendiamo quindi la nostra passeggiata verso l’attrazione più famosa di Kamakura: il Grande Buddha nel tempio di Daibutsu-Kotokuin (4 Chome-2- 2 8 Hase, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 248-0016), l’ingresso costa 200¥ (poco più di 1,50€): la statua è veramente imponente e impressionante! Comunque salvo il Grande Buddha, in questo tempio non c’è altro da vedere, quindi la visita è abbastanza rapida.
Andiamo quindi a piedi in una decina di minuti verso l’ultimo tempio che visiteremo qui a Kamakura, l’Hasedera (3-chōme-11-2 Hase, Kamakura-shi, Kanagawa-ken 248-0016), l’ingresso costa 400¥ (poco più di 3€): anche qui si tratta di una serie di templi ed edifici disseminati in un enorme giardino (tutto in salita), alla fine forse il tempio di Kamakura che più ci è piaciuto (in più disseminato di tante statuine di monaci molto simpatiche) e con vista sul mare.
Stanchi e soddisfatti andiamo a prendere (con la Pasmo) alla stazione di Hase un trenino che ci riporta fino alla stazione centrale di Kamakura e da lì riprendiamo il treno che ci porta fino a Shinjuku e poi la metropolitana fino al nostro albergo.
Dopo aver lasciato tutti i pacchetti con i souvenir ed esserci riposati un po’ andiamo a cena nel centro commerciale sotto l’hotel dove vogliamo assolutamente rimangiare i celebri okonomiyaki (tipici di Osaka, ma che oramai si trovano ovunque), quindi andiamo da Sante-Kan. Lo scorso anno a Osaka li abbiamo cucinati noi, qui invece ci sistemano al banco davanti ai cuochi che li cucinano per noi. Malgrado non ci sia il divertimento di farli noi stessi sono molto buoni. Spendiamo 3.900¥ (circa 32€) per due okonomiyaki, birra e bibita.
E poi per smaltire un po’ la cena facciamo una passeggiata notturna per Roppongi Hills prima di tornare in hotel a dormire.
Sabato 1 giugno
Colazione e poi direzione Ueno, dove vorremmo visitare il National Museum of Western Art (7-7 Uenokōen, Taitō-ku, Tōkyō-to 110-0007), ma quando ci arriviamo davanti abbiamo la sopresa che è chiuso per riorganizzazione; sappiate che se venite a Tokyo verso fine maggio molti musei chiudono per una o due settimane per riorganizzare le esposizioni al loro interno... Peccato perché l’esterno disegnato da Le Corbusier è molto bello.
Decidiamo quindi di “ripiegare” sul Tokyo National Museum (13-9 Uenokōen, Taitō-ku, Tōkyō-to 110-8712) che non è molto distante sempre all’interno del bell’Ueno Park. Il costo del biglietto è di 620¥ (circa 5€) e da accesso a tutti gli edifici (salvo le mostre temporanee). Il museo è molto interessante, anche per chi come noi non è molto avvezzo alla cultura orientale e alla fine siamo stati contenti di aver fatto questo museo e non l’altro proprio per avvicinarci maggiormente a questa stupenda cultura.
Usciti dal museo riprendiamo la metropolitana fino a Shiodome (dove c’era l’albergo dello scorso anno). Qui ritroviamo anche l’incredibile orologio murale della Ghibli, l’Hayao Miyazaki's Nippon Television Big Clock (1-chōme-6-1 Higashishinbashi, Minato-ku, Tōkyō-to 105-0021): molto bello e simpatico.
In un Family Mart prendiamo degli onigiri, dei sandwich e della frutta per pranzo e in meno di dieci minuti a piedi arriviamo ai bei Kyu-Shiba-rikyu Gardens (1-chōme-4 Kaigan, Minato-ku, Tōkyō-to 105-0022), l’ingresso costa 200¥ (poco più di 1,50€): sono dei giardini splendidi (come tutti i giardini giapponesi d’altronde), quasi non ci si accorge che sono circondati da grattacieli e dalla ferrovia!
Lasciati questi meravigliosi giardini in poco più di dieci minuti arriviamo al bel tempio Zojo-ji (4-chōme-7-35 Shibakōen, Minato-ku, Tōkyō-to 105-0011) che avevamo già visitato lo scorso anno. E come lo scorso anno la cosa che più colpisce di questo tempio sono le migliaia di statuine di bambini abbigliate con dei cappellini rossi, delle mantelline e tanti fiori: sono una sorta di ex-voto e preghiere per i bimbi mai nati o che sono volati via troppo presto... veramente toccante.
Torniamo quindi in hotel a preparare le valigie, perché domani purtroppo si torna a casa. E dobbiamo ringraziare la Giapponese Marie Kondo e il suo celebre metodo KonMari per piegare i vestiti se siamo riusciti a far entrare tutto quello che abbiamo comprato in queste vacanze nelle nostre due valigie!
Una volta finite la valigie in circa venti minuti a piedi raggiungiamo la Tokyo Tower (4-chōme-2-8 Shibakōen, Minato-ku, Tōkyō-to 105-0011): lo scorso anno eravamo arivati ai piedi di questa colorata replica della Torre Eiffel di Parigi senza salire ai suoi osservatori, quest’anno invece abbiamo deciso di salire anche qui! Come per lo Sky Tree anche qui si può decidere di salire solo fino al primo osservatorio a 150 metri (900¥, circa 7,50€) o di salire fino al secondo osservatorio a 250 metri (2.800¥, circa 23€). La differenza di prezzo è enorme, ma noi possiamo dirvi i 2.800¥ li valgono tutti: intanto c’è molta meno gente e la vista è più tranquilla rispetto al primo osservatorio, poi vi sarà offerto un cocktail analcolico e un’audioguida (anche in italiano) è inclusa; audioguida che dà molte informazioni interessanti non solo sul panorama ma anche sulla progettazione e la costruzione della torre.
Ai piedi della torre c’è un grosso spazio con negozi di souvenir e con una food court dove ceniamo con dei donburi: anche qui si ordina su un grande touch screen, ci si siede e quando è pronto si va al banco a ritirare il vassoio con il cibo (grazie a un numeretto che viene dato dalla macchina per gli ordini). Spendiamo 2.010¥ (16,50€) per due buoni donburi, birra e bibita.
Poi torniamo a piedi in hotel per passare l’ultima notte a Tokyo e in Giappone (per questa volta...).
Domenica 2 giugno
Facciamo l’ultima colazione in hotel, poi decidiamo di fare un ultimo giro a Tokyo, in quanto l’aereo è nel primo pomeriggio.
Quindi con la metro andiamo in zona Chiyoda, dove c’è il Palazzo Imperiale (visibile sempre solo dall’esterno) e poi in qualche minuto a piedi verso la bella Tokyo Station. La giornata è particolarmente afosa, infatti al caldo che abbiamo avuto per tutte le vacanze si è aggiunto un cielo plumbeo, come fosse triste anche lui per la nostra partenza da questo paese meraviglioso...
Torniamo in hotel subito prima delle 11, recuperiamo le valigie, liberiamo la camera e facciamo check-out. Poi via verso Haneda dove arriviamo in meno di un’ora. Imbuchiamo il Pockett Wi-fi, facciamo check-in, passiamo la frontiera (lasciando gli innumerevoli scontrini del tax-free), spendiamo gli ultimi Yen ancora una volta in dolcetti e the e aspettiamo di imbarcarci.
Scopriamo che purtroppo è lo stesso scomodo 747 dell’andata, ma comunque è puntuale e l’equipaggio presente, cordiale e professionale. Arriviamo a Francoforte in orario e dobbiamo comunque ripassare i controlli di sicurezza (oltre l’ovvia frontiera) prima di arrivare al gate per il volo verso Parigi che purtroppo sarà in ritardo di un’ora! Per fortuna le nostre valigie a Parigi sono fra le prime a uscire e abbiamo la macchina per tornare a casa.
Ancora una volta le vacanze sono finite e ancora una volta la nostalgia ci prende d’assalto nel momento esatto in cui si mette piede sul volo di ritorno...
Questo paese è veramente incredibile: paesaggi bellissimi, templi e santuari tradizionali commoventi, edifici moderni straordinari e soprattutto un popolo di una gentilezza estrema. E di una compostezza e rispetto delle regole, persone e cose che in Europa (o quanto meno in una certa parte d’Europa) ci sognamo.
Ciao Giappone, questo è solo un arrivederci perché abbiamo voglia di venirti a trovare e scoprire altre zone nel momento forse più bello per te: il sakura!
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